borse brexitI day after lasciano sempre qualche trauma. Non ne sono esenti le borse europee che, all’indomani del referendum passato alla storia come “Brexit”, peggiorano. Milano (Ftse Mib -2,38%) ha il triste primato di piazza peggiore, seguita da Francoforte (-2,13%), Parigi (-2%) e Londra (-2,12%). Male anche Atene (-2,62%) e Stoccolma (-6,3%), chiusa lo scorso venerdì insieme a Helsinki (-5,79)

I mercati in rosso preoccupano i governi degli stati membri, che però lanciano segnali di ottimismo, un po’ ostentato. E’ il caso dell’Italia che, per voce del premier Matteo Renzi, fa sapere che “il governo e le istituzioni europee sono nella condizione di garantire con qualsiasi mezzo la stabilità del sistema finanziario e la sicurezza dei risparmiatori”.

Renzi rassicura nelle sue uscite pubbliche e diplomatiche e prepara una strategia per far fronte al momento delicato dell’Unione Europea. Se si vorrà intervenire sulle banche per proteggere il sistema bancario occorrerà però coordinarsi con l’Europa. Occhi puntati dunque al vertice tra Renzi, Angela Merkel, François Hollande, in programma oggi. Nell’attesa di sapere cosa avranno deciso i leader di Italia, Germania e Francia, prosegue in dibattito sulle ripercussioni del voto inglese.

Riuscirà il nostro primo ministro a pressare Angela Merkel, ottenendo una cabina di regia per sostenere la crescita ed il completamento dell’unione bancaria tramite la garanzia europea dei depositi? C’è chi sostiene che con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, paradossalmente, l’Italia ne possa uscire più forte, insieme a Francia e Germania, formando una sorta di direttorio composto appunto dai tre grandi Stati fondatori rimasti dopo il “leave” inglese.
Altri invece continuano a pensare ad una Germania “über alles”, smentendo margini di manovra per l’Italia e la Francia, le grandi scontente per l’austerity imposta da anni da Bruxelles. Va detto che ogni Paese ha le sue esigenze e in questi ultimi anni abbiamo pagato cara una mancata azione politica comune su molti fronti, tra cui l’immigrazione e la crescita.