tassazione lavoroLe tasse più alte sul lavoro sono quelle italiane: è quanto emerge dalla presentazione di un rapporto della Commissione Europea. A rimarcarlo è stato Marco Fantini, capo settore dell’unità di analisi sulla fiscalità nell’esecutivo comunitario, che ha spiegato: “La tassazione sul lavoro in Italia era la più alta d’Europa già dal 2009, ed è aumentata ulteriormente dal 2010”. Le ultime misure del Governo hanno aumentato le imposte indirette come l’Iva ma non hanno agito sulla fiscalità lavorativa: il risultato è che Italia vanta un’aliquota massima sul reddito delle persone fisiche del 47,3%. In pratica gli stipendi sono erosi dalla tassazione, i beni di consumo aumentano di prezzo per la riforma che ha imposto la crescita dell’Iva al 23%, l’Imu graverà sulle famiglie in maniera diretta e in maniera indiretta perché la tassa rappresenta un’esborso per gli immobili commerciali. In tutto questo gli stipendi sono fermi al palo da un paio d’anni. Se pensiamo che un operaio occupato nell’industria con uno stipendio mensile netto di 1.226 euro, costa al suo titolare 2.241 euro, capiamo anche il blocco delle assunzioni. La media europea della tassazione sul lavoro è di poco superiore al 34%. Viene il dubbio che anche di questa benedetta Unione Europea stiamo raccogliendo solo il peggio.