tares tassa rifiutiPartirà dal 2013 la nuova tassa sui rifiuti e servizi, chiamata Tares, che sostituisce Tarsu e Tia per l’igiene cittadina e per il finanziamento dei cosidetti “servizi indivisibili” come illuminazione del territorio, la manutenzione delle strade e servizi del genere. La prima rata dovrebbe arrivare ad aprile le successive a luglio e ottobre. Il tributo è previsto fin dal decreto salva-Italia dello scorso dicembre ma diventa attivo solo ora.
Critica Confcommercio: la nuova tassa potrebbe portare un aggravio medio per le imprese del 293%, con punte di oltre il 600% per alcune tipologie di attività come discoteche e bancarelle alimentari. Per le famiglie l’aumento sarebbe sulla mediia di 80 euro all’anno.
Confesercenti presenta esempi concreti: per un negozio di abbagliamento o un ferramenta di 200 metri quadrati in Provincia di Milano, il passaggio da Tarsu a Tares si traduce in un raddoppio dell’imposta: da 690 a 1.067 euro. Per una macelleria di 300 metri quadri l’aggravio fiscale: da 1.204 a 3.567 euro. Ma ai ristoranti va ancora peggio: da 802 a 4.735 euro per uno spazio di 200 metri quadrati. Per finire con discoteche e night club, i più tartassati: da 558 a 4.435 euro. Ma se al Nord la situazione è grave, l’impatto maggiore sarà su negozi e imprese del Sud, dato che in Meridione la grande maggioranza dei Comuni applica ancora la vecchia Tarsu, più economica della Tia.