tagli sla governoQuando ci si trova davanti a tagli come quello all’assistenza dei malati di Sla non si può che avere una sensazione di stupore misto ad irritazione. La realtà è che quando un Governo è così tecnico da diventare a tratti inumano, dovrebbe prima di tutto farsi un esame di coscienza. E la coscienza non sono le lacrime di un Ministro altezzoso, al secolo Elsa Fornero, che troppo spesso vuole spiegare come si vive a malati, giovani ed anziani. C’è qualcosa di molto più profondo, che forse l’età, forse le cariche ricoperte non permettono più di vedere. Questi Ministri accademici, chiusi per troppo tempo nei loro ruoli professorali, amano più i conti che la gente. Hanno a cuore il destino di un’Italia che non c’è, di un’idea che non è fatta di persone ma di bilanci statali. Sono distanti anni luce, issati nel loro iperuranio, dove la perfezione li allontana da ciò che è estremamente scomodo, da ciò che è debole. Parole come sclerosi laterale multipla mettono il brivido solo a pronunciarle ma dietro alle parole ci sono persone che faticano a respirare, con la psiche intonsa e il corpo che diventa gradualmente un manichino. Eppure sono individui vivi. Ed intorno a loro altre persone che danno assistenza ai malati, che spendono la loro vita, non solo i soldi ma il loro tempo, la loro esistenza, per alleviare le pene dei più sfortunati.
Ora, avevo in mente di scrivere un articolo con citazioni filosofiche, il bene comune di Bentham, l’amore di Cristo per i più deboli, ma in questo momento non sono in grado. Mi si è paralizzato il pensiero. Sarà per questo che la nausea sta salendo. Accusate pure questo articolo di populismo, non m’importa. Il fatto è che aiutare chi soffre sembra un atto naturale o se si vuole di buon senso. Vedere un Governo che si vuol porre come esempio di rettitudine morale e poi taglia i fondi per i disabili, i malati di Sla e le categorie più deboli mi fa accapponare la pelle. Il tentennare davanti alle proteste dei malati non fa che consolidare il malessere verso questi soloni. I milioni che si accumulano con questi tagli non valgono quanto una vita umana, il plauso dell’Europa intera non vale quanto un solo rantolo di un malato di Sla, fosse anche l’ultimo respiro.