Il Ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha esposto davanti alla Camera i capisaldi della ricetta anti crisi che dovrebbe portare l’Italia al pareggio di bilancio nel 2013, come richiesto dalla BCE.
Il primo punto proposto è la modifica dell’articolo 81 della Costituzione, che ha per oggetto il bilancio dello Stato. Tremonti vuole introdurre il pareggio di bilancio obbligatorio per il Governo, onde adeguarsi alle richieste dell’Unione Europea. Proprio il pareggio di bilancio è sventolato come un vessillo che può guarire tutti i mali economici dell’Italia e la bassa reputazione che ha l’UE: d’altra parte è sotto gli occhi di tutti che l’Italia ha il terzo/quarto debito pubblico mondiale.
Ma quali sono gli ingredienti della ricetta anti crisi? Tremonti afferma di seguire in gran parte i suggerimenti della BCE. In sintesi ecco quello che si prefigura.
– ridurre i depositi bancari e postali dal 27 al 20% e aumentare al 20% dal 12,5% attuale la tassazione sui titoli, esclusi quelli di stato.
– diminuzione del numero di dipendenti pubblici attraverso la modifica dei contratti a tempo indeterminato e il taglio di personale non indispensabile
– più flessibilità nei contratti di lavoro e facilitazione al licenziamento
– un contributo di solidarietà per redditi superiori ai 60/100mila euro
– lotta all’evasione, con attenzione particolare a chi non emette fattura/scontrino
– riduzione del numero dei politici
La BCE suggerisce anche di intervenire sulle pensioni, in particolare di elevare l’età pensionabile delle lavoratrici private, ma Umberto Bossi e la Lega Nord hanno già posto il veto su previdenza sociale e aumento delle tasse. Il Pdl ha già detto no alla proposta di una patrimoniale, mentre Bersani lamenta il fatto che con un altro Governo non si sarebbe mai arrivati a questo punto ma le ipotesi ormai non servono più.