Sono stagioni d’oro per i pagamenti on line e per il leader di mercato Paypal. Gli utenti iscritti sono 106 milioni, con un incremento costante di un milione al mese. Consequenziale l’aumento delle transazioni, che ne 2011 ha toccato i 118 miliardi di dollari. Da non sottovalutare l’ascesa dei pagamenti attraverso tecnologia mobile: rispetto al 2010 sono quintuplicati. L’uso dello smartphone per saldare gli acquisti è ormai una pratica sempre più frequente: i clienti che la adottano sono già 17 milioni. Proprio per questo Paypal sta valutando lo sviluppo di una tecnologia che contempla un sistema di pagamento legato al numero di cellulare che comporta il semplice inserimento di numero di utenza e codice Pin nel terminale Pos del negozio, con conseguente invio dello scontrino tramite sms o email. In sostanza si potrebbe anche non avere il cellulare a portata di mano immediata, basterebbe ricordare i due numeri. Certo, tutto questo comporta che, in un certo senso, Paypal tracci sempre più gli interessi dei suoi utilizzatori in termini di acquisti: uno degli obbiettivi finali, neppur troppo nascosto, è quello di gestire i dati in maniera che poi si possano proporre più o meno indirettamente mail, sms o qualsiasi altro tipo di pubblicità mirata. Insomma, sono passati i tempi dell’anonima banconota: con i pagamenti on line o via cellulare, i nostri gusti sono tracciati e il mondo migliore proposto dagli spot sarà modellato nei dettagli su quello che vogliamo. Ma riuscirà l’animo umano a crescere, a vedere oltre quella scatoletta luminosa che ognuno si porta in tasca? Una cosa è certa l’umanità non si compera né con i contanti né con Paypal, almeno per ora.