Il premier Monti pontifica ancora: questa volta il bersaglio sono i Governi precedenti, accusati di responsabilità per le “conseguenze umane” generate dalla crisi economica e di scarsa riflessione sul loro ruolo passato.
I giornalisti, costretti a fare l’esegesi del pontifex, hanno intravisto un chiaro riferimento alla sfilza di suicidi che ormai costella le pagine dei quotidiani. Palazzo Chigi ha emanato una nota in cui si spiega che: “Il Presidente del Consiglio, non ha parlato di suicidi ma di conseguenze umane della crisi”. Lo stesso Monti ha spiegato poi che il riferimento era “a governi di un largo arco di tempo, non di uno in particolare”. Da una parte quindi abbiamo i partiti sempre più suscettibili, segno che hanno la coscienza sporca, dall’altra ci sono i tecnici del Governo Monti, che dai partiti si vogliono distanziare quasi a discolparsi del loro incarico. Non si intravedono soluzioni né per la crisi politica né per quella economica: la paralisi è il destino prossimo di questo Governo. Urgono cambiamenti.