I mercati hanno dimostrato di non apprezzare il periodo di austerità che si prospetta. I dati macroeconomici indicano che nel 2012 l’Europa entrerà in recessione e l’inflazione scenderà. Di conseguenza i principali indici azionari mondiali hanno fatto segnare perdite significative: -2.8% l’S&P500, – 3.5% il Nasdaq, con sottoperformance del settore bancario (-4.7%); in Europa -6% l’EuroStoxx, -6.3% il CAC, -4.8% il DAX, -5.9% il FTSEMIB, con sottoperformance del settore bancario (-8.3%). Anche i mercati azionari emergenti hanno avuto perdite significative (-4.7%).
Sul fronte dei tassi d’interesse il Bund tedesco ha continuato la sua corsa, con il tasso a 10 anni a 1.85%; il BTP italiano ha perso invece terreno con un tasso vicino al 7%; migliore la situazione in Spagna dove il minore livello di debito pubblico e le azioni volte a ristrutturare le banche ha fatto scendere il tasso a 10 anni al 5.26%. Lo stress sui mercati interbancari viene rilevato dallo spread tra Euribor e Eonia che rimane a livelli elevati.
L’avversione al rischio della settimana scorsa ha causato una significativa correzione dell’oro (-6.6%) a 1600 dollari l’oncia. Le commodities in genere hanno avuto una correzione spinta anche dalla forza del dollaro. Il Dollar Index, infatti, ha guadagnato più del 2% attestandosi vicino ai massimi fatti registrare a Gennaio.
Analisi a cura di Lemanik