barclays mediolanumNuove opportunità sul mercato finanziario per i risparmiatori e non solo grazie alla nuova emissione di obbligazioni da parte di due grandi competitors, Barclays e Mediolanum. Il Gruppo di Ennio Doris ha proceduto ad emettere due prestiti obbligazionari non convertibili per 100 milioni di euro in totale. Il primo è un prestito obbligazionario biennale con scadenza nel maggio 2013. Si tratta di un obbligazione “tranquilla”, a tasso fisso, con ammontare fino a 50 milioni e cedole semestrali, pari al 3,15% lordo annuo. Il rimborso del capitale è un’unica soluzione a scadenza. Data la brevità, si tratta comunque di un investimento conveniente. La seconda tipologia di obbligazioni ha invece durata quadriennale, con scadenza fissata a maggio 2015 e ha un tasso variabile con floor, con ammontare fino a 50 milioni e cedole semestrali indicizzate al tasso Euribor a 6 mesi, con un tasso minimo (floor) pari al 3,5% lordo annuo. Anche per queste il rimborso è in un’unica soluzione interamente a scadenza.

Barclays propone invece le nuove e più aggressive Obbligazioni Scudo, pensate per il mercato italiano tutte con durata cinque anni e rimborso del valore nominale a scadenza nella valuta di denominazione. I bond Scudo potranno essere acquistati o rivenduti prima della scadenza presso qualsiasi banca e nelle filiali di Barclays in Italia.
Barclays Scudo Turchia è denominata in Lira Turca e ha una cedola fissa semestrale pari all’8,50% lordo su base annuale (corrispondente al 7,44% netto). L’investimento minimo è di 2.500 Lire Turche, poco meno di 1150 Euro.
Barclays Scudo Messico denominata al Peso Messicano prevede una cedola fissa semestrale pari al 6,70% annuale lordo (5,86% netto). L’investimento minimo è di 20.000 Peso Messicani, poco meno di 1200 euro.
Barclays Scudo Australia denominata al Dollaro Australiano offre una cedola fissa semestrale pari al 6,25% lordo su base annuale (5,45% netto). L’investimento minimo è di 2000 Dollari Australiani, quasi 1500 euro.
L’obbiettivo dei nuovi bond di Barclays è dare agli investitori la possibilità di differenziare gli investimenti. C’è da tenere presente che non occorre convertire l’euro per la sottoscrizione, anche se il valore finale dipenderà molto anche dal tasso di cambio del momento.