Sembra scoccata l’ora di Mario Monti premier. La nomina dell’economista di fama mondiale a senatore a vita da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano apre la strada della presidenza del Consiglio.
Dall’alto della sua carriera, che politicamente lo vede inviato a Bruxelles dal governo Berlusconi come Commissario europeo tra il 1994 ed il 2004, Monti viene indicato da più parti come la persona giusta per fare tornare a quadrare i conti dello Stato. Ma a chi piace in realtà la nomina di Mario Monti? Di Napolitano abbiamo già detto, altrimenti non lo avrebbe nominato senatore in fretta e furia. Piace a quella parte del PDL che vede come ineluttabile la scelta di un governo di emergenza: anche Berlusconi è ormai rassegnato. E’ gradito anche a Confindustria ed alle banche in generale, che vedono in un tecnico la migliore figura per gestire le problematiche del debito. Piace, e non è cosa da poco, anche alla BCE, per l’attività svolta a livello europeo.
Politicamente, però, Mario Monti ha anche dei detrattori: in primis tutte quei partiti che spingono verso nuove elezioni, Italia dei Valori e Lega Nord in primis, ma anche parte del PDL, che non vuole a nessun costo un governo di transizione.
La figura di Mario Monti è insomma soggetta ad un apprezzamento bipartisan per il versante finanziario ma politicamente va ad incarnare quel governo tecnico e transitorio che non piace a larga parte della maggioranza. L’ago della bilancia pende comunque verso la nomina a premier di Mario Monti, difficilmente si andrà alle elezioni.