marcegaglia confindustriaLa presidente di Confindustria Emma Marcegaglia sembra averne le tasche piene di un Governo bolso ed insulso e passa al contrattacco con frasi come “non siamo disponibili a vedere questa situazione di stallo. Non si può continuare a dire che abbiamo superato la crisi meglio di altri” o “non cresciamo e abbiamo una scarsa credibilità sui mercati finanziari” e nella manovra attuale “non c’è niente che riduca la spesa dello Stato”. Parole di fuoco, dunque, quelle pronunciate in Toscana all’assemblea della Confindustria regionale.
L’insofferenza è al culmine ed ecco allora che, invece di stracciarsi le vesti come Caifa, la Marcegaglia si traveste da supereroe che vuole salvare l’Italia: “Presenteremo al Governo un documento, insieme con le altre associazioni di imprese, un manifesto delle imprese per salvare l’Italia, per cambiare le aspettative e tornare a crescere”.

Nell’attesa della scrittura di questa nuova Bibbia, la Marcegaglia ha anticipato alcuni punti chiave:
privatizzazioni e di liberalizzazioni: insufficienti i punti presenti nella manovra del Governo. Basta tariffe minime e sì alla liberalizzazione dei servizi pubblici locali
– avvio della vendita dei patrimoni pubblici con l’obbiettivo di ridurre le spese comuni
riforme strutturali che snelliscano la burocrazia degli investimenti
abbassamento del costo fiscale dei dipendenti per le imprese, con un occhio particolare ai giovani
riforma delle pensioni: auspicabile un aumento dell’età pensionabile per non gravare con tutto il carico contributivo sui più giovani

Non si intravedono novità asolute, ma forse quello che più conta è il tono delle parole. In fondo il manifesto è un inizio, occorre poi la pratica: se la superMarcegaglia, mostrando i muscoli, sarà capace di scrollare il torpore del Governo la applaudiremo, altrimenti sarà solo un altro dei tanti personaggi che partecipano al ballo in maschera.