culturaInvestire nella cultura per uscire dalla crisi sarebbe un salto di qualità per il nostro paese, il più ricco d’arte e beni immobili e mobili,voltare pagina in questo scenario di decadenza economica e morale. Riscoprire il valore della storia e della cultura e farne un pozzo di ricchezza e una fonte di lavoro per i giovani.
I numerosi laureati in beni culturali del nostro paese si vedono quotidianamente sfumare dinnanzi agli occhi la possibilità di lavorare in quel settore in cui hanno investito anni di studi. I tagli alla cultura in Italia  sono sempre i primi a venire applicati.
L’iniziativa di puntare sull’arte e la cultura per far ripartire il mondo del lavoro arriva dai grandi paesi europei che guardano in un certo senso con ammirazione a quelle nazioni come la Cina, il Brasile, la Corea e l’Australia che stanno puntando gran parte della loro crescita economica proprio sulla cultura e l’arte, attirando verso di sé talenti da ogni parte del mondo. Perché anche in Italia, che possiede tutte le potenzialità e i professionisti, non inizia a ragionare in quest’ottica? L’Europa incita il nostro paese e muoversi in questa direzione perché ancora abbiamo la possibilità di emergere e di superare la crisi sfruttando appieno ciò che possiamo vantare da secoli e secoli, ovvero un patrimonio di inestimabile valore che tutto il mondo ci invidia.