borsa panicoL’ottimismo della settimana scorsa, sostenuto da dati confortanti sull’economia americana, è stato completamente dissipato nelle sessioni di mercato della settimana odierna. Tutti gli indici azionari, infatti, hanno subito perdite molto superiori ai guadagni precedenti.
La revisione al ribasso delle prospettive di crescita globale per il 2012 da parte dell’OECD hanno determinato una prima discesa dei mercati. La successiva richiesta di un referendum nazionale da parte del Primo Ministro della Grecia ha determinato una fase di panico che ha condizionato in particolare il settore bancario (più del 13% di calo). Particolarmente colpita l’Italia: già fanalino di coda nella ripresa della settimana scorsa, è stata nuovamente il peggior mercato europeo. In conseguenza del panico verificatosi a Piazza Affari e al “flight to quality” sui Bund tedeschi, il differenziale tra tassi a 10 anni tedeschi e italiani ha raggiunto un massimo di 470 bps contro i 420 bps della settimana precedente. Oltre ai fattori esterni hanno pesato anche i dati sulla disoccupazione giovanile, ai massimi dal 2004 (anno di inizio della serie storica). I fattori precedenti, uniti a dati di rallentamento della crescita cinese, hanno permesso all’oro di assestarsi sopra i 1700 dollari l’oncia.

Analisi a cura di Lemanik