Il 1°gennaio 2015 è diventato operativo il nuovo Indicatore della situazione Economica Equivalente, l’indice di ricchezza delle famiglie, usato per stabilire chi ha diritto a prestazioni sociali agevolate, ma non mancano le polemiche. L’Isee è stato modificato per permettere di identificare meglio le condizioni di bisogno della popolazione, consentendo parimenti di contrastare le tante pratiche di evasione ed elusione che purtroppo caratterizzano le prestazioni sociali.
Tuttavia, gli operatori chiamati in causa dalla novità registrano una situazione di impasse.
Infatti i CAF (Centri di assistenza fiscale) e l’INPS sono in ritardo sull’adeguamento alle nuove regole e chi ha bisogno già ora di un nuovo Isee deve far da solo online con procedure non semplici, specie per chi, come gli anziani, non sa usare lo strumento digitale.
Inoltre, a peggiorare le cose, si aggiunge il mancato rinnovo della convenzione tra CAF E INPS.
I CAF chiedono un aumento del 50% dell’onorario per ogni pratica ma l’istituto di previdenza, che gestisce la banca dati per la compilazione dell’Isee, non ci sta, alla luce dei conti in rosso.
E’ così iniziato un braccio di ferro: i CAF si stanno rifiutando di compilare le Dichiarazioni sostitutive uniche (Dsu), che il contribuente deve inviare all’Inps il quale verifica i dati e compila l’Isee definitivo. La richiesta di aumento dell’onorario per la prestazione fornita dal CAF è dovuta alla difficoltà di compilazione anche negli operatori e la cosa lascia attoniti, dato che il nuovo Isee è stato presentato come provvedimento di semplificazione, oltre che strumento più equo per sostenere chi ha più bisogno. Questa complessità stride con la campagna informativa portata avanti dal ministero, il cui messaggio verte anche sulla semplicità del nuovo Isee.
Senza convenzione si fa fatica a garantire il servizio, a rimetterci, come al solito, sono i cittadini che devono fare richiesta di prestazioni sociali agevolate come la richiesta di assegni per il nucleo familiare e di maternità, bonus sulle bollette e agevolazioni per affitti, servizi socio sanitari domiciliari, asili nido, mense scolastiche e tasse universitarie.
Ci auguriamo che si esca il prima possibile da questa impasse per il bene di tutti noi.