I social media hanno ormai un’importanza preponderante nel mondo internet. Dal punto di vista azionario, i social network più importanti raggiungono quotazioni altissime ancora prima di essere quotati in borsa. Gli ultimi due casi sono quelli di Groupon e Pandora. Il primo è una community di gruppi d’acquisto a livello locale: ogni giorno propone sconti ai sui membri. Gli inserzionisti guadagnano sul fatto che ogni gruppo d’acquisto è composto da grandi numeri: in sostanza, offrono prezzi a basso costo ma vendono a più persone. Sembra un’idea banale, ma ha avuto grande successo e vari imitatori, come Groupalia, che non si è nemmeno procurata l’inventiva di cambiare un po’ il nome rispetto al concorrente. Che Groupon non fosse un semplice bluff lo prova il fatto che Google qualche mese fa ha formulato un’offerta di acquisizione, rispedita al mittente. Il giro economico del social commerci è in continuo aumento: nell’ultimo anno è passato da 44,2 a 644,7 milioni di dollari. Il valore stimato della società è passato da 6 milioni, l’offerta di Google, a 10 milioni. L’Ipo prevista è di 750 milioni di dollari, alcuni prevedono un rialzo immediato delle quote al Nasdaq, un po’ come è accaduto a Linkedin, da poco sbarcato in Borsa.
Altro social network in procinto di essere quotato è Pandora, la radio internet più famosa al mondo, dotata di un algoritmo che può suggerire brani correlati ai gusti musicali dell’ascoltatore. Pandora, che conta quasi 100 milioni di iscritti negli Stati Uniti, ha annunciato che aumenterà del 40% il prezzo dei suoi titoli. Gonfiando, gonfiando, qualche bolla scoppierà.