Ancora preoccupazioni dalla Grecia: secondo alcuni quotidiani locali le finanze statali si esauriranno a metà luglio. Dopo questa data la Grecia, se non supportata da Unione Europea, FMI e BCE, diventerà insolvente. Per contrastare questo pericolo si è dato adito ad un’azione di privatizzazione che dovrebbe portare meno costi e maggiori entrate fiscali. Continuano intanto le misure di tagli salariali per i dipendenti pubblici e le pensioni. Eppure, secondo un sondaggio del quotidiano Kathimerini, i Greci non vedono di buon occhio un ritorno alla dracma. Il campione preso in considerazione non è in realtà molto elevato, solo 500 individui, ma le percentuali sono significative: il 66 per cento vede in maniera negativa un ritorno alla moneta originale, solo il 16 per cento ritiene che la vita possa migliorare, mentre il 10% resta indifferente. Per quanto riguarda un giudizio retrospettivo, solo il 58% ritiene che l’entrata nell’euro sia stata una buona idea, contro il 72% del 2001.