La settimana passata ha avuto come principale caratteristica una elevata volatilità sui mercati finanziari: i dati economici non confortanti e la situazione politica europea instabile hanno determinato grosse perdite sulle principali borse mondiali; hanno inoltre determinato una fase altamente erratica sui mercati obbligazionari.
L’indice EuroStoxx50 ha perso il 7%; il settore bancario europeo ha perso più del 13%. I mercati più penalizzati sono stati i periferici europei, in particolar modo l’Italia che ha perso quasi l’8%; il rendimento del BTP a dieci anni è salito sopra la soglia psicologica del 6,5%, da molti considerata “punto di non ritorno” poiché il rifinanziamento (per lunghi periodi) del debito a tale tasso determinerebbe una dinamica esplosiva del debito pubblico nel lungo periodo. Il “flight to quality” ha determinato un abbassamento dei rendimenti a scadenza dei Paesi rifugio: Germania, Stati Uniti e Svizzera.
Analisi a cura di Lemanik