C’è chi sbuffa per essere tornato al lavoro dopo le ferie e chi invece rientra dalle vacanze e scopre con amarezza che il suo posto del lavoro è semplicemente svanito. E’ il caso dei dipendenti della Hydronic Lift, fabbrica di Pero che produce componenti idraulici per ascensori. I trenta operai, rientrati dalle ferie iniziate il 2 di agosto, hanno trovato i cancelli sbarrati. La Fiom-Cgil evidenzia come “la chiusura per ferie si trasforma in chiusura definitiva, senza alcun preavviso e approfittando dell’assenza dei lavoratori” stia diventando sempre più frequente.
Se da una parte le ristrettezze economiche non aiutano le aziende, non può comunque essere ammesso un atteggiamento che manifesta una totale mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, che prima di essere tali sono anche persone. Occorre un’etica del fallimento anche da parte degli imprenditori, al di là delle contrattazioni sindacali. La crisi non può giustificare l’allentamento dei rapporti tra persone, né il calo del rispetto reciproco, altrimenti oltre che economica, la crisi rischia di divenire anche morale.