Una delle tasse più odiate del Governo Monti è l’Imu. L’imposta sulle abitazioni è osteggiata sia dai proprietari di case, sia dai comuni, che la contestano a partire dell’etichetta di “imposta municipale unica”. Se questo non bastasse, ora arriva anche la preoccupazione dei costruttori, causata dai risultati di una ricerca del Censis. Secondo l’indagine molte famiglie avrebbero intenzione di vendere la seconda casa a causa degli aumenti della tassazione: questa iniezione di abitazioni sul mercato potrebbe provocare un crollo del valore immobiliare tra il 20 e il 50%.
Fino ad oggi il mercato immobiliare aveva retto bene l’impatto della crisi, con un ribasso intorno al 3%. La realtà è che, a causa dell’Imu e delle altre implicazioni fiscali, anche chi vuole investire nell’immobiliare ed ha liquidi a disposizione guarda con favore il mercato estero piuttosto che quello nazionale. In crisi totale invece il settore edilizio: a febbraio l’Istat segnala un calo del 20,3% delle costruzioni in confronto al 2011. Guardando la situazione di certe periferie, viene anche il dubbio che ci siano molte case ed appartamenti vuoti e che il tendenziale sia ancora destinato al ribasso.