Quanto conta veramente la BCE? Che ruolo potrà avere in futuro in un’Europa che è attraversata da troppe disparità tra stati e che resta unita spesso solo da una moneta che è sempre più indesiderata? A queste domande cerca di rispondere Mario Draghi, Presidente della BCE. Le sue parole, pure nella gravità della situazione economica, tendono a tranquillizzare gli interlocutori: “Siamo stati capaci di riacquistare un migliore controllo delle condizioni di politica monetaria nell’economia dell’area euro, il che è molto importante per fornire gli appropriati impulsi monetari all’economia”.
Mentre la disoccupazione resta un problema di primo piano, Draghi punta a una politica di stabilizzazione monetaria, a suo parere possibile ma non del tutto scontata. Eppure, a dire la pura verità, questa sembra essere un’Europa a due/tre velocità, guidata dalla Germania e dalla Francia. L’Italia resta vicina ai fanalini di coda, Grecia e Spagna. Insomma, come intonava Celentano, la situazione non è buona e Draghi canta la sua messa, ma pochi credono alla sua religione.