disoccupazione giovanileLa disoccupazione giovanile è ormai un problema mondiale che rischia di diventare cronico. Il Rapporto dell’International Laour Organization per il 2013 evidenzia come il tasso di disoccupazione tra i giovani si apprestti a raggiungere una percentuale del 12,8% tra cinque anni. Il problema è particolarmente sentito nelle zone ad economia più sviluppata, come Europa ed America, dove il lavoro duraturo è ormai un miraggio e resta solo uno stuolo di giovani senza speranze che tirano a campare con lavori occasionali e spesso sottopagati.
In Italia il problema è particolarmente sentito: il 25% dei giovani non lavora e non si rivolge nemmeno ai canali formativi che potrebbero aprire nuove prospettive. Per definire questa categoria allo sbando è nato anche un termine inglese: “Neet”, ossia “not in education, employment or training”. La Repubblica italiana fondata sul lavoro ha bisogno di termini anglofoni per definire una condizione di disoccupazione cronica e diffusa: ormai non ci salva nemmeno il vocabolario.