La Grecia torna a fare paura all’Europa. Jean-Claude Juncker, che presiede le riunioni dei ministri delle Finanze della zona euro, continua a rassicurare sul fatto che nessuno vuole tagliare fuori Atene dall’Europa: prova ne è l’allargamento del prestito da 100 a 150 miliardi di euro. Sotto le pressioni di Germania e Finlandia, questa volta però sarà richiesta una garanzia. Da parte sua il ministro Papandreu ha ribadito che il governo “è impegnato a risanare il debito in modo responsabile, serio e nel migliore interesse dei cittadini greci”.
Regna comunque l’incertezza sui mercati, situazione alimentata anche dal settimanale tedesco Spiegel che dà quasi per certa la notizia dell’uscita della Grecia dall’euro, evento che, secondo alcuni studi economici, avrebbe conseguenze gravi: il tracollo implosivo dell’euro potrebbe addirittura fare recedere il Pil dei Paesi europei tra il 5 e il 9%. Insomma, la fretta di accogliere nuovi stati nell’Unione Europea non sembra essere stata buona consigliera ed ora dai legami economici si sta passando alle catene, troppo pesanti da sopportare.