Con Grecia e Spagna, l’Italia è ai primi posti in Europa per l’evasione fiscale: una presenza non invidiabile sul podio, in compagnia di due nazioni che minano l’equilibrio dell’Unione Europea. Il Rapporto 2011 sul coordinamento della finanza pubblica, presentato dalla Corte dei Conti, stima una perdita permanente del Pil di 140 miliardi a fine 2010 che salirà a 160 nel 2013. Per rispettare i dettami dell’Unione Europea, l’Italia dovrà ridurre il debito di circa 46 miliardi l’anno: un cammino difficile che costerà molto alle tasche degli italiani, già negativamente impressionati e colpiti dalla pressione fiscale in vigore. Si esclude dunque in maniera netta ed evidente una diminuzione delle tasse, anche se si richiama all’esigenza di misure di un credito più equo e di apertura alle opportunità offerte dal nuovo sistema di federalismo fiscale.