123mila posti di lavoro a rischio nel 2013. La Cisl vede un anno nero sul fronte dell’occupazione. Il rapporto annuale elaborato dal Dipartimento Industria della Cisl si spinge oltre: la disoccupazione potrebbe gonfiarsi fino a 300mila unità se si considera la cassa integrazione ordinaria.
Nel quadriennio dal 2008 al 2012 in Italia, il calo dell’occupazione è stato del 2,4%, i consumi delle famiglie sono calati 4,3%, il Pil è sceso del 6% mentre gli investimenti sono scesi di un quinto. L’industria ha perso l’8,3% degli occupati. Se si conta che molte imprese nel primo trimestre del 2013 rischiano la chiusura, si capisce come il dato della Cisl sia allarmante. Anche settori solitamente considerati sicuri come quello bancario non garantiscono più il posto fisso: tra il 2008 e il 2011 si sono persi oltre 20mila posti di lavoro.
Il Governo Letta promette provvedimenti per rimettere in moto gli ingranaggi del lavoro: se ci riuscirà in diciotto mesi, il tempo di vita che Napolitano ha attribuito all’esecutivo, sarà un mezzo miracolo. Altrimenti la situazione di disagio sociale non potrà che crescere.