La Bce guarda con ottimismo alle manovre volte ad arginare il debito pubblico in corso in Italia ed in Spagna. Evidentemente c’è la comprensione che le problematiche non sono solo interne, dovute a malgoverni istituzionali. Il declassamento del rating degli Stati Uniti, il nervosismo cronico delle Borse, la scesa della Cina, sono testimoni di una situazione difficile a livello mondiale. E’ il momento di restare uniti, se si vuole dare una chance all’Europa.
Certo, le agenzie di rating hanno gioco facile a declassare: fermandosi ai soli conti pubblici, ben poche nazioni restano nei parametri. In questo senso la conferma delle tre A per la Francia, è stata una sorta di investitura a livello europeo: insieme alla Germania, il governo transalpino ha tra le mani il futuro dell’Europa Unita. Ora che tedeschi e francesi hanno teso una mano all’Italia, anche le Borse tirano un sospiro di sollievo. Industria e piccole imprese, vero motore dell’economia italiana sono forse una delle ragioni della fiducia con cui la Bce si prepara ad acquistare titoli di stato tricolori.
Ancora si attendono risposte dal Governo riguardo ad agevolazioni ed aiuti alle aziende: Bossi lo invoca, il PD fa attenzione affinché per pareggiare il debito non si comprimano le spese per il welfare: a Tremonti il compito di raggiungere intese di ampio respiro per il bene dell’Italia. Detto così, in tre parole, sembra facile: ognuno fa la sua parte. Purtroppo ogni parte ha il suo interesse, spesso troppo personale per fare da leva a un miglioramento della situazione economica generale.