prestiti-bancaAltroconsumo ha condotto un’indagine che ha confermato ciò che gli italiani conoscono bene: in Italia è troppo difficile ottenere prestiti in banca e sono molte le irregolarità che si verificano.
Anche chi richiede un prestito di 10mila euro da rimborsare in 10 anni con contratto a tempo indeterminato e uno stipendio di 1.500 euro al mese si sente dire no. Lo studio è stato fatto su 280 istituti di credito in 9 città diverse, e ha dimostrato che 2 volte su 10 la risposta alla richiesta di prestito è negativa.

Non finisce qui, non mancano le pratiche scorrette a danno del cliente, come ad esempio l’obbligo di comprare una polizza che la banca stessa gli vende per avere il finanziamento richiesto, comportamento illegale e denunciabile all’Antitrust, ma, secondo l’analisi, portato avanti da 1 banca o finanziaria su 3.
Inoltre il 63% degli istituti di credito campionati non consegna il SECCI (Standard european consumer credit information), modulo informativo europeo obbligatorio per il confronto dei preventivi, quindi va contro le regole di trasparenza. In altri casi viene meno il rispetto della privacy, infatti, secondo la denuncia di Altroconsumo sono stati richiesti troppo dati reddituali e personali, in fase precontrattuale, quindi solo informativa.
L’associazione di consumatori contesta anche che è stato chiesto al cliente in cerca solo di informazioni di firmare un’autorizzazione che dà l’accesso alle centrali di rischio che raccolgono i dati sull’affidabilità dei debitori. Questa condotta può scoraggiare l’ipotetico cliente a girare più agenzie se deve fornire tutte queste informazioni ogniqualvolta varchi le soglie di un istituto di credito.

Le varie irregolarità emerse sono state denunciate da Altroconsumo a ben quattro autorità diverse (Banca d’Italia, AGCM, Ivass e Garante della Privacy), ulteriore prova di una burocrazia troppo macchinosa che lascia il cittadino inerme davanti ad una situazione kafkiana.