I sindacati Ggil, Cisl e Uil stanno mostrando opinioni molto critiche verso le decisioni del Governo di alzare la tassazione per risolvere la crisi e nelle dichiarazioni che precedono il concerto del primo maggio si schierano compatti a favore della necessità di proporre incontri e mobilitazioni.
Il segretario della Cisl Bonanni conferma che tra i sindacati “c’è buona convergenza sul fisco”. Angeletti, leader della Uil, insiste sul fatto che “non c’é una sufficiente consapevolezza che il peso fiscale è non solo un problema di equità, ma è diventato il principale fattore della recessione”. La Camusso, Cgil, conferma l’intenzione di uno sciopero generale.
Le dichiarazioni dei sindacati mettono in luce una problematica che si esplicita nel fatto che le tasse locali, in aumento di circa mille euro pro capite, consumeranno tutta la tredicesima, diminuendo così il potere d’acquisto dei contribuenti.
Anche i partiti sembrano pressare Monti sul fronte della pressione fiscale, pur con toni meno accentuati rispetto al sindacato. Il segretario del Pdl Alfano propone uno sconto sulle tasse per le imprese che attendono di essere pagate dalle pubbliche amministrazioni: in pratica l’ammontare del credito alle imprese andrebbe a estinguere il versamento fiscale. Il Pdl resta critico anche sull’Imu. Gli altri partiti della maggioranza sembrano meno decisi, soprattutto l’Udc, che sembra pago delle sue tattiche attendiste. A sbottare decisamente è invece Tomat, leader di Confindustria Veneto: “Tasse pagate al minuto ma aspettiamo da mesi i rimborsi Iva. Ma che Stato è questo?“. E’ la domanda che si fanno in molti.